Le PdC, così vengono chiamate dagli addetti ai lavori, sono apparecchiature che prelevano calore da un ambiente, e, innalzandone la temperatura, lo trasportano in un altro spazio.
La tecnologia PdC sfrutta il calore dell’ambiente, l’energia cioè contenuta nell’ambiente che ci circonda che è un’energia a bassa entalpia, esistente in modo naturale nell’aria, nell’acqua e nel suolo. Il meccanismo coinvolge diversi elementi: una sorgente di calore esterna (aria, acqua, suolo), un impianto (la pompa di calore in sé) e un sistema di distribuzione di calore a temperatura più alta per la varie zone dell’edificio. Utilizza, insomma, la stessa tecnologia del frigorifero, dove un “fluido refrigerante” trasporta il calore da una sorgente a basso livello di temperatura ad un’area di più elevato livello. È possibile invertire la direzione di questo ciclo e utilizzare la stessa apparecchiatura oltre che per il raffreddamento anche per il riscaldamento. In modalità "riscaldamento", viene sfruttata la fonte di calore al di fuori dell’edificio (calore ambientale): per compiere il trasferimento di calore (innalzamento di livello) viene utilizzata normalmente energia elettrica.
La PdC, dunque, è un sistema che trasporta calore utilizzando una certa quantità di energia (assorbita dal compressore). In generale, l’energia trasportata da un ambiente a un altro è ben superiore all’energia impiegata per il trasporto. Qui sta la convenienza.
Pompe di calore aria – acqua: a questa tipologia appartengono i sistemi idronici che hanno come sorgente esterna l’aria. Sono i "refrigeratori d'acqua a pompa di calore" e si differenziano dagli aria - aria perché riscaldano o raffreddano "acqua" contenuta in un circuito idronico, che trasporta il calore nei terminali posti nelle varie zone da climatizzare. Terminali quali fan coils e pannelli radianti possono funzionare in maniera ottimale con le basse temperature tipiche delle pompe di calore.
Efficienza dell’impianto
Il rapporto fra l’energia elettrica immessa per fare funzionare una pompa di calore e l’energia trasportata dipende da tantissimi parametri, tra i quali gli esperti segnalano la temperatura a cui avvengono gli scambi termici e il tipo di fluido utilizzato. Questo rapporto di resa (COP) è tipicamente superiore a 3 e raggiunge, in alcuni casi, valori anche superiori a 6 e più. Nel caso delle caldaie, per intenderci, il rapporto fra l’energia immessa attraverso il metano e il calore ottenuto sotto forma di acqua calda è al massimo pari a 1. Questi sistemi, quindi, hanno un’efficienza altissima: la pompa di calore richiede generalmente circa il 25% di energia ausiliare per generare il 100% di energia termica per la climatizzazione.
I sistemi a pompa di calore hanno un altro grosso vantaggio rispetto ai sistemi tradizionali: avendo un circuito reversibile, con un unico impianto è possibile soddisfare le esigenze della climatizzazione invernale (riscaldamento) e della climatizzazione estiva (condizionamento) oltre che la produzione di acqua sanitaria (ACS).
VMEC ENERGY propone da sempre pompe di calore ad alta efficienza con tecnologia aria-acqua prodotte da 2 case leader nel settore.